Onorevoli Colleghi! - Anche grazie al Giubileo del 2000 è tornata di attualità la «Via Francigena» o «Romea», che fra le grandi strade che solcarono l'Europa del Medioevo, era una delle più importanti unendo Roma al Mare del Nord. La sua funzione preminente era quella di condurre i pellegrini a Roma, alla tomba di San Pietro.
L'appellativo «Francigena» deriva dal fatto che tale strada traeva origine dalla Francia, naturalmente non intesa nell'accezione moderna, bensì in quella alto-medioevale del primo Regno dei Franchi, che occupava la regione del basso Reno, ad ovest del fiume. Attraverso la Via Francigena i pellegrini che, provenienti dalle nazioni più romanizzate ed evangelizzate, dalla Francia, dall'Inghilterra, dalla Scozia e dalla Renania, intraprendevano il viaggio verso Roma in occasione dei giubilei, raggiungevano le frontiere del Piemonte, ai valichi del Moncenisio, del Piccolo e Gran San Bernardo. Da qui scendevano in direzione della «città eterna».
Nel percorso italiano, la Via Francigena (o Franzisca) coincideva con la strada alpina che scendeva dal Piccolo e dal Gran San Bernardo e toccava Saint Rhemy-Aosta e fiancheggiava la Dora Baltea fino ad Ivrea, donde volgeva verso Vercelli toccando Viverone e Santhià. Un altro ramo alpino della Via Francigena si snodava dal Monginevro e dal Moncenisio e
a) una approfondita e capillare azione di promozione turistica dell'antico itinerario da attuare con mezzi e strumenti idonei a divulgare l'esistenza dello stesso;
b) preordinati piani regionali di restauro e di risanamento conservativo dei principali monumenti medioevali esistenti lungo il tracciato e la realizzazione di interventi atti ad assicurare la manutenzione, l'integrità e la possibilità di fruizione pubblica dei beni di interesse storico, artistico ed ambientale esistenti sul territorio interessato dall'antico itinerario, di proprietà di enti pubblici, enti ecclesiastici, enti morali o privati cittadini;
c) l'attuazione di interventi volti al recupero di tratti originali dell'antico tracciato ed alla loro interconnessione con le infrastrutture per la mobilità esistenti, al fine di migliorarne le possibilità di rivisitazione;
d) la realizzazione di interventi per la creazione di nuove strutture ricettive turistiche lungo il percorso, con priorità per quelle iniziative volte al recupero di edifici esistenti di interesse storico e architettonico.